Donatore cercasi

febbraio 28th, 2012
Donatore cercasi

il caffe con le infermiere

Clara ha quattro anni. Dal 23 luglio è ricoverata in ospedale e sottoposta alle cure che la preparano ad un trapianto di midollo, essenziale per vincere la leucemia che le è stata riscontrata. Ne abbiamo parlato la scorsa settimana, ma la notizia che abbiamo dato sotto il titolo “Donatori di midollo cercasi” non è completa e soprattutto non rispecchia l’atteggiamento della famiglia.
Il papà ci ha telefonato in Redazione e lo abbiamo incontrato. La mamma è in ospedale, dove passa le giornate vicino alla piccola. “E’ così: Clara ha bisogno di un donatore di midollo che sia compatibile al 100%, difficilissimo da trovare. Se la ricerca deve avvenire fuori dalla famiglia, come nel nostro caso, le probabilità di trovare un donatore non consanguineo, statistiche alla mano, indicano l’esistenza di un donatore di midollo compatibile ogni centomila abitanti. Perciò alcuni nostri amici si sono consultati ed hanno pensato di aumentare le probabilità di un esito positivo della ricerca del donatore utile, diffondendo un appello via internet; appello che il vostro giornale ha ripreso. Abbiamo ricevuto telefonate e parole di solidarietà, che sono preziose in momenti come questi. Ma vorremmo evitare che la generosità che ha mosso i promotori della ricerca di un donatore si riveli, alla fine, un grande dispendio di energie per tutti”. La ricerca del donatore, infatti, è già stata avviata e segue un’altra strada, quella abituale in questi casi, che si avvale delle “banche dati” in cui sono archiviati – secondo criteri di massima riservatezza – i nomi dei donatori volontari e le caratteristiche della loro donazione. Sono gli aderenti all’ADMO, l’Associazione Donatori Midollo Osseo che sensibilizza sull’alto valore delle donazioni, con cui si salvano vite umane. In Italia si esegue circa un migliaio di trapianti di midollo ogni anno attingendo alle banche dati; e la metà dei destinatari, sono bambini. “Così si è fatto anche per Clara, fin dal primo momento in cui i medici hanno individuato la necessità del trapianto. Il donatore giusto non è ancora stato individuato, perchè i controlli – che vengono eseguiti da ricercatori – richiedono qualche mese di tempo. Quei mille donatori che servono ogni anno, si trovano a questo modo. Le catene di solidarietà, il passa parola, non garantiscono che si trovi il donatore giusto: è più facile che il midollo per il trapianto di Clara appartenga ad un donatore di chissà quale parte d’Italia, o del mondo, già disponibile, diciamo pure già schedato. Sarebbe un caso straordinario che si trovi fra gli amici di Gaggiano, o del circondario, fra i destinatari della mail che sta circolando”. Non è certo un’iniziativa sbagliata, quella avviata all’insaputa della famiglia. “Si faccia, si facciano sempre interventi utili per aumentare il numero dei donatori. E’ certo che il midollo che fosse offerto da uno dei nostri amici, da un gaggianese che si sente di aiutarci, servirà. Ci sono tante piccole Clara che aspettano un trapianto, o che possono averne bisogno, là dove vivono, in qualsiasi parte del mondo”. Questi due giovani genitori si sono trovati all’improvviso in una situazione difficile: è la loro bambina ad avere bisogno di aiuto. Ma non vogliono che l’emotività prevalga, nei possibili donatori, sulla conoscenza della realtà. “La generosità e l’affetto che hanno messo in moto questa ricerca fanno bene al cuore. Ma anche questa medaglia ha un rovescio: il donatore che si offre perchè ci conosce o ci è amico, una volta entrato nella banca dati come volontario, manterrà il suo impegno quando fosse chiamato per una persona che non conosce? E, se non lo farà, immagina la disperazione dei genitori di quell’altra creatura a cui viene rifiutato l’aiuto promesso?”. In un momento così difficile, la famiglia vuole che si dica, anche dalle nostre colonne, che la catena di solidarietà non è nata da un loro grido d’aiuto, perchè l’Ospedale aveva già provveduto ad attivarsi nei modi d’uso. Ma che è un bene lo stesso: ci sono tante piccole Clara, che non hanno amici gaggianesi, ma che hanno lo stesso bisogno della loro bambina.

Di Paolo Migliavacca
Pubblicato su: Ordine e Libertà Abbiategrasso

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